Vicepresidente-Harris

Kamala Harris: la prima donna vicepresidente degli Stati Uniti.

“Sono la prima vicepresidente ma non sarò l’ultima. Questo è un paese delle opportunità. Ogni bambina che ci osserva deve vedere che questo è un paese delle possibilità, il nostro paese ha dato loro un messaggio chiaro: sognate con ambizioni”.

È questo il messaggio lanciato da Kamala Harris, dal palco di Wilmington nel Delaware.

Già, perché ieri è stata scritta una bella pagina della Storia; finalmente una donna, Kamala Harris, è stata eletta vicepresidente degli d’America. Vicepresidente, sempre un passo indietro a un uomo, a limite al suo fianco, ma mai avanti.

Le più grandi testate giornalistiche hanno posto l’accento sull’importanza di questo evento. Una “donna” “di colore” è riuscita a ottenere una delle cariche politiche più importanti.

Un passo avanti verso la parità di genere?

Si tratta senza dubbio di un notevole passo avanti, ma il fatto che faccia tanto scalpore la notizia la dice lunga su quanta strada ancora l’umanità abbia da fare in merito alla questione della parità di genere.

Già, perché nel 2020 ancora non si dà per scontato che una che abbia:

  • Dedicato la propria vita allo studio,
  • Appoggiato e si sia battuta per cause importanti, come la difesa del diritto di abortire e la lotta ai cambiamenti climatici,

possa rivestire una carica così importante.

Il “tetto di cristallo” esiste ancora e, anche se spesso le lobbies e le grandi aziende cercano di nasconderlo, viene fuori chiaramente, anche quando l’occasione sembra manifestare un’evoluzione in tal senso.

Una cosa è certa: l’America ha fatto un enorme salto in avanti.

Basta pensare alle numerose affermazioni con cui spesso il Presidente uscente Trump ha deriso e umiliato le negli ultimi quattro anni.
Dichiarazioni come “Concedere a vostra moglie beni materiali ed eccessiva sicurezza economica è un terribile errore” o, peggio ancora, “Le molestie e violenze sessuali sono la logica conseguenza della vicinanza di uomini e donne” sono gravi offese al genere femminile.

Come è possibile che una carica istituzionale così importante faccia simili affermazioni?

È la prova che la questione della parità di genere è un problema culturale. Le differenze sono solo categorie mentali!

Fino a quando non avremo educato i nostri figli al rispetto delle persone, senza distinzione di genere, razza o religione non ci sarà parità.

C’era un tempo in cui le bambine non potevano essere tutto ciò che volevano, forse quel tempo è finito?

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