Ieri, 22 agosto 2020, è stato l’Earth Overshoot Day. Questo giorno segna la data in cui l’umanità ha utilizzato tutte le risorse biologiche che il pianeta Terra riesce a rigenerare nell’arco dell’intero anno.
Nel 2020, per effetto del Coronavirus, abbiamo esaurito le risorse in ritardo di più di tre settimane rispetto al 2019.
Il Virus ha stravolto le nostre vite ma il blocco delle attività ha ridato ossigeno alla Terra .
È quello che indicano i nuovi calcoli della Global Footprint Network, l’organizzazione no-profit internazionale per la sostenibilità, che ha valutato l’impronta ecologica e la biocapacità di circa 200 Paesi nel mondo, calcolando la data che segna l’esaurimento dei fondi messi a disposizione annualmente dagli ecosistemi naturali.
L’umanità in questo periodo ne utilizza il 60% in più rispetto a ciò che può essere rinnovato.
![L'uomo divora le risorse della Terra.](https://www.ambiente-criminale.com/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/Overshoot-Day-mani.jpeg)
L’Earth Overshoot Day slitta grazie al Covid-19.
Dopo oltre 10 anni finalmente la data è arrivata con 24 giorni di ritardo: siamo tornati ai livelli del 2008. Purtroppo il merito di questa proroga non è imputabile al raggiungimento di un equilibrio grazie alle strategie per la lotta alla crisi climatica, ma è figlia dei lockdown emanati in tutto il mondo.
Sembrerebbe una notizia positiva, giacché indica la possibilità, volendo, di raggiungere l’equilibrio tra le risorse prodotte e quelle consumate, ma non è così perché- anche se nel 2020 consumeremo le risorse di 1,6 pianeti, contro l’1,8 dello scorso anno- l’umanità dagli anni ’70 incrementa sempre più questo deficit.
Secondo Global Footprint Network, la data del 2020 riflette la riduzione del 9,3% dell’impronta ecologica dell’umanità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Come ha inciso il Coronavirus sull’Earth Overshoot Day?
Il Covid-19 ci ha costretto a casa, imponendoci nuovi ritmi e nuove abitudini. La pandemia di Coronavirus, infatti, ha fatto registrare una diminuzione del 9,3% dell’impatto ecologico rispetto allo scorso anno.
In particolare:
- la flessione dei consumi energetici generata durante le chiusure forzate di uffici, fabbriche e negozi;
- l’azzeramento degli spostamenti
hanno generato una contrazione delle emissioni di carbonio pari a -14,5% mentre la riduzione della raccolta di legname ha ridotto il consumo di prodotti forestali fino a -8,4%.
Tutto questo ha permesso di ridurre l’impronta ecologica dell’umanità, dimostrando che è possibile cambiare i modelli di consumo delle risorse.
È ancora possibile salvare il nostro Pianeta.
Anche tu puoi contribuire a raggiungere questo obiettivo!
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